Press release
- DENNIS OPPENHEIM -
May 2019
La Galleria Conceptual è lieta di presentare la mostra personale di Dennis Oppenheim (Electric City, 1938 - New York, 2011), uno degli artisti più noti dellambito del concettualismo, della land art e della performance.
Trasferitosi a New York nella metà degli anni 60 dopo gli studi al California College of Arts and Crafts e alla Stanford University, Oppenheim presto abbandona la pittura e la produzione di oggetti artistici, per intervenire direttamente su luoghi e ambienti, prendendo parte alla nascente scena della Land Art e della performance art.
In mostra verranno esposte diverse opere di Land Art degli anni 60 e 70, ovvero documentazione fotografica di interventi sul territorio e di azioni performative svolte in quegli anni, insieme a progetti di installazioni monumentali realizzate negli anni 80.
Le opere degli anni 60 e 70 si distinguono per lintervento diretto sul paesaggio, che implica la sua modificazione sostanziale o lo spostamento degli elementi da un contesto allaltro (i cosiddetti earth- works), o per azioni che coinvolgono direttamente il suo corpo, esplorandone le possibilità e i limiti fisici e psicologici. Oppenheim concepiva lo spazio come un luogo malleabile su cui agire, da trasformare, anche attraverso il proprio corpo: la sua pratica si concretizza in azioni dalla componente quasi ritualistica, volte ad sfidare la sua resistenza, ma anche a indagare la relazione tra uomo e ambiente. La consapevolezza del proprio corpo e linteresse verso di esso nasce proprio dalle azioni di Land Art svolte in quegli anni, da cui nascono azioni performative dal forte impatto fisico ed emotivo. I progetti degli anni 80 invece, fanno riferimento alle grandi installazioni realizzate in spazi aperti, che assumono così la connotazione di opere pubbliche permanenti.
Con la sua opera Oppenheim ha contribuito ad alcune delle esperienze artistiche più significative della seconda metà del secolo scorso, valorizzando la superiorità del concetto sulla forma, e dunque del progetto sullopera stessa, spesso effimera, opponendosi alla sacralità e alla permanenza dellopera darte, impiegando la fotografia non più in senso artistico ma come strumento di documentazione e archivio, e infine affrontando alcune tematiche care allepoca, come la natura dellarte, la sua produzione e definizione. Il terreno e in seguito il corpo umano sostituiscono la superficie dipinta, intese come il luogo dintervento dellartista, il campo libero su cui egli lascia un segno, unimpronta, la possibilità di incidere sulla realtà.
.